LE PARDULE DI NOEMI






Qualche mese fa sono stata a Usaramanna, simpatico paesino interno del Campidano per partecipare alla sagra delle erbe e della Pardula. Ero insieme ad un amico e abbiamo deciso di andare a pranzo in un agriturismo Su Boschettu ,che si trova in una frazione vicina che si chiama Pauli Arbarei. In un bellissimo parco completamente disseminato di ulivi secolari, sorge una bella casa padronale dalla tipica architettura isolana, gestita da persone meravigliose. La bravissima cuoca dell'agriturismo è la simpaticissima Signora Noemi. Un concentrato di simpatia e di passione per la cucina tradizionale isolana. A fine pasto mi fa assaggiare le Pardule più belle e buone che io abbia mai conosciuto! Diverse nella forma dalle sue sorelle più famose vi assicuro che sono sublimi, servite calde con una spennellata del miele millefiori prodotto da loro. La ricetta è quella della nonna di Noemi e dopo un attimo di titubanza ho osato chiedergliela e voilà eccola qui. Il 2 Giugno tanta era la voglia di riassaggiarle e di farle conoscere che ci sono tornata, organizzando una tavolata di amici e parenti. E come immaginavo le Pardule della nonnina di Noemi sono state il pezzo forte del pranzo,hanno riscosso un successone. Quella che vi do oggi è una ricetta preziossissima che non troverete da nessuna parte se non sul mio blog o se andate a pranzo all'agriturismo Su Boschettu...chiedete di Noemi!



INGREDIENTI per la pasta:

500 gr di farina;

250 gr di semola;

100 gr di strutto;

un bicchiere e mezzo di acqua tiepida leggermente salata.

INGREDIENTI per il ripieno:

1 kg di ricotta di pecora asciuttissima;

1/2 bustina di zafferano;

4 uova grandi freschissime ( uno intero e 3 tuorli );

la scorza grattugiata di un arancio e di  un limone non trattati;

250 gr di zucchero semolato;

un bicchierino di liquore di Villacidro;

1/2 bustina di lievito per dolci in polvere;

10 cucchiai rasi di farina.

Per finire...miele millefiori bello liquido.

PROCEDIMENTO per la pasta:

E' fondamentale che la pasta sia sottilissima!
Mescolate la farina con la semola e realizzate una fontana.


Mettete al centro lo strutto e iniziate ad impastare aggiungendo l'acqua tiepida leggermente salata. Tenetene dell'altra da parte perchè potrebbe servire aggiungerne per realizzare un impasto morbidissimo e liscio.



Stendetela con il mattarello in una sfoglia sottilissima o come ho fatto io con la macchina per la pasta.

Realizzate dei rettangoli larghi circa 6 cm e lunghi circa 10 cm. tagliandoli con la rondella dentellata.

PROCEDIMENTO per la farcia:

La sera prima mettete la ricotta già asciutta, dentro un telo da cucina e fatela asciugare tutta la notte.

L'indomani prendete una capiente ciotola e rompetevi dentro le uova. Aggiungete lo zucchero e con le fruste elettriche o se avete una planetaria, frullate almeno una decina di minuti. La nonna di Noemi spiega che è questo uno dei segreti per cui escono belle gonfie. A questo punto riducete la velocità delle fruste e aggiungete la scorza grattugiata degli agrumi, la ricotta, lo zafferano, i cucchiai di farina, il lievito e il liquore di Villacidro. La farcia realizzata deve essere molto soda e non liquida altrimenti le Pardule non si gonfieranno.
Adesso iniziate a preparare le Pardule;
Prendete ogni rettangolo di pasta realizzato e posizionatevi a distanza ravvicinata 3 mucchietti di farcia. Pizzicate la pasta tra gli spazi di farcia e alle due estremità, prendete le due estremità e avvicinatele al centro o unitele pizzicandole.Potete scegliere voi se ottenere una forma aperta o più chiusa. ( nel fotografico vedete le due chiusure ).







Mettetele distanziate su una teglia da forno rivestita con carta da forno.
 Infornate in forno preriscaldato a 180° per circa 10 minuti. La pasta dovrà rimanere bianca lateralmente e si dovrà solo colorire leggermente sotto. La superficie si dovrà dorare e gonfiare. Lasciate in forno spento due minuti per evitare che si sgonfino se le tirate fuori subito, spennellate la superficie con un pò di miele e se potete servite calde. Sono comunque spettacolari anche fredde. 
GRAZIE DI CUORE NOEMI E GRAZIE NONNINA DI NOEMI!















Commenti

  1. Ciao! Per esattezza non è la nonna di Noemi ad averle tramandato la ricetta ma la sua amata Mamma!

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